Castèl Goffrédo

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comune in provincia di Mantova (37 km), 53 m s.m., 42,24 km², 9829 ab. (castellani), patrono: san Luca (18 ottobre).

Centro posto nella pianura sulla sinistra del fiume Chiese. Fu una delle piccole capitali gonzaghesche; dal 1328 appartenne alternativamente ai Gonzaga e ai Visconti, finché nel 1441, dopo un breve periodo di dominio veneto, fu ceduto a un ramo cadetto dei marchesi di Mantova. Rivolte popolari, durante le quali furono uccisi Alfonso (1529) e Rodolfo Gonzaga (1593), costrinsero il duca Vincenzo I a concedere privilegi particolari. § L'abitato, che conserva un aspetto arcaico (dalle rigorose maglie ortogonali, con piccole corti chiuse e cappellette votive ai crocicchi), è caratterizzato dal palazzo Gonzaga-Acerbi (sec. XII, ma trasformato nel sec. XVIII), chiuso tra due torrioni e decorato da grottesche del sec. XVI, con loggiato e giardino secolare. La parrocchiale di Sant'Erasmo (sec. XVI), di Bernardino Facciotto, ha la facciata vignolesca e conserva altari in marmo policromo, opere lignee e arredi sacri del Settecento. § Castel Goffredo è considerato la “capitale della calza” ed è sede del distretto industriale cui fanno capo dodici comuni della zona. Vi operano inoltre industrie metalmeccaniche (laminati, macchine utensili e stampi) e della lavorazione delle materie plastiche e del legno. L'agricoltura produce cereali, frutta, ortaggi e foraggi per l'allevamento bovino. § Vi nacque il letterato e viaggiatore Giuseppe Acerbi (1773-1846), cui è dedicato l'omonimo premio letterario.

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