Casorati, Felice (pittore)
Indicepittore italiano (Novara 1886-Torino 1963). Compiuti gli studi liceali a Padova, dal 1902 si dedicò alla pittura, che praticò parallelamente agli studi di legge e di musica, esponendo alla Biennale di Venezia del 1907. Successivamente si legò al gruppo di artisti attivi alle mostre di Ca' Pesaro. La guerra interruppe la sua attività artistica, che riprese nel 1918 a Torino, dove si stabilì definitivamente. Fino al 1920 ca. la pittura di Casorati si articolò nell'ambito del simbolismo e del secessionismo, specie klimtiano (Le signorine, 1912, Venezia, Museo d'Arte Moderna-Ca' Pesaro; La ragazza con la scodella, 1919-20, Torino, Galleria d'Arte Moderna). Successivamente, le forme, già semplificate e geometrizzanti, si inserirono in uno spazio architettonicamente predisposto, che, attraverso l'esperienza neoclassica, purista e metafisica, attinse all'arte di Piero della Francesca e del primo Raffaello (Meriggio, 1922; Trieste, Museo Revoltella). Nel 1928 venne chiamato alla cattedra di pittura dell'Accademia Albertina di Torino, che lo ebbe presidente nel 1954. Testimonianza dell'interesse che Casorati nutriva per le relazioni fra le diverse espressioni dell'arte è anche l'attività che svolse in campo teatrale. Ideò scene e costumi per il Maggio musicale fiorentino (La vestale di G. Spontini, 1933; Didone ed Enea di H. Purcell, 1940), per il Festival Internazionale della Musica di Venezia (Idomeneo di W. A. Mozart, 1947), per il Teatro dell'Opera di Roma (Orfeo di C. Monteverdi, 1934), per il Teatro alla Scala di Milano (Follie d'Orlando di G. Petrassi-A. Milloss, 1947; Le baccanti di G. F. Ghedini, 1947).
P. Gobetti, Felice Casorati pittore, Torino, 1923; I. Cremona e M. Becchis, Felice Casorati, Torino, 1942; Z. Birolli, M. Rosci, L. Gallarini, Casorati: Opere grafiche, Sculture, Scenografie, Novara, 1968; M. Valsecchi, Casorati, Roma, 1977.