Carlo XII
re di Svezia (Stoccolma 1682-Fredrikshald 1718). Figlio di Carlo XI e della principessa danese Ulrica Eleonora, ebbe una vastissima cultura, specie di strategia e di storia militare, e un'educazione molto rigida. Alla morte del padre (1697) era ancora molto giovane ma la sua maturità gli permise di salire subito al trono, evitando la reggenza. Progettò piani di riforma effettivi, continuò con insistenza la politica del padre nei confronti della restituzione alla corona dei beni dei nobili, diminuì il potere del Senato. In politica estera Carlo XII cercò di mantenere rapporti pacifici con gli altri Stati finché l'alleanza fra Federico IV re di Danimarca, Pietro I di Russia e Augusto II duca di Sassonia e re di Polonia, che era stata costruita soprattutto sulle mire espansionistiche dei tre sovrani nei confronti della Svezia, lo costrinse a scendere in guerra. In questa occasione si dimostrò uno dei maggiori strateghi del suo tempo (Voltaire lo esalta nella Histoire de Charles XII); in sei settimane batté Federico IV e lo costrinse alla Pace di Travendal (1700), vinse poi i Russi a Narva (1700) e infine sconfisse Augusto II sulla Dvina (1701), detronizzandolo in favore di Stanislao Leszczyński (1704). Ma la campagna contro Pietro I si dimostrò ben più dura del previsto: gli Svedesi furono sconfitti a Poltava (8 luglio 1709) e Carlo XII si rifugiò in Turchia, dove sperava di trovare l'appoggio dei Tartari e dei Turchi. Nel frattempo si era ricostituita la lega antisvedese; Carlo XII, perciò, dopo una leggendaria cavalcata di 15 giorni attraverso l'Ungheria e la Germania, tentò di riorganizzare la difesa dello Stato ma morì durante l'assedio di Fredrikshald.