Caràglio
Indicecomune in provincia di Cuneo (11 km), 575 m s.m., 41,53 km², 6215 ab. (caragliesi), patrono: Maria Santissima Assunta (15 agosto).
Centro situato allo sbocco in pianura della val Grana, alla sinistra dell'omonimo torrente. Sorto su un preesistente abitato romano (Forum Germanorum), nel Medioevo venne fortificato e munito di castello. Possesso nel 1160 dei marchesi del Monferrato, fu da questi ceduto ai Busca. Contribuì alla fondazione di Cuneo e, dopo il dominio degli Angioini (1259-85 e 1305-46), passò definitivamente ai Savoia (1385). § Il paese ha conservato parti dell'antica struttura urbana medievale. A quest'epoca risalgono i resti della cinta muraria, il campanile (sec. XIII) dell'ex chiesa di San Paolo e quello cuspidato della chiesa di San Giovanni (sec. XIV); quest'ultima custodisce frammenti di un sarcofago romano. La parrocchiale dell'Assunta (sec. XVIII) ha un fonte battesimale del sec. XVI. Nei pressi del santuario della Madonna del Castello si trovano i resti di un antichissimo maniero (documentato fin dal sec. X), comprendenti anche una cappella con affreschi del sec. XV. Lungo la strada per Dronero è il “Filatoio rosso”, una grande costruzione di impianto secentesco, con torrette cilindriche angolari. § Caratterizzano il paesaggio la vite e il castagno, che costituiscono le principali risorse agricole insieme ai frutteti e alle coltivazioni di cereali e foraggi. Rilevante è l'allevamento bovino e cunicolo. L'industria è attiva nei settori meccanico, delle materie plastiche (vetro-resina), chimico (vernici), alimentare, dei serramenti e dei materiali da costruzione.