Captcha
Acronimo dall’inglese Completely Automated Public Turing-test-to-tell Computers and Humans Apart, con evidente assonanza con l’espressione colloquiale Caught you! (Ti ho beccato!). In ambito informatico indica un test composto da una o più domande volto a determinare se l’utente sia umano o artificiale (in particolare un bot, programma che accede alla rete attraverso lo stesso tipo di canali utilizzati dagli utenti umani). I primi Captcha sono stati sviluppati nel 1997 da Andrei Broder di AltaVista per impedire ai bot di aggiungere URL al loro motore di ricerca. Broder e i suoi collaboratori cercavano un sistema in grado di resistere agli attacchi degli OCR per cui applicarono al contrario tutte le caratteristiche che un testo deve avere per essere letto da uno scanner riducendo in tal modo il 95% dello spam. In modo indipendente da Broder, nel 2000 Luis Von Ahn e Manuel Bloom realizzarono e diffusero i primi test Captcha che vennero usati da Yahoo!. I test sono impiegati per impedire ai bot di usare servizi come i forum, la registrazione su siti web, la scrittura di commenti e tutto quello che può essere utilizzato per creare spam, attuare operazioni di hacking, violare la sicurezza degli utenti. I Captcha sono automatici e per somministrazone e manutenzione non richiedono intervento umano. Alternativamente all’uso di tecniche visive, alcune implementazioni consentono all'utente di scegliere in un test basato sull’ascolto, anche se tale approccio ha subito uno sviluppo più lento e non garantisce lo stesso grado di efficacia. È possibile altresì ricorrere ad altri tipi di verifiche che richiedano un'attività di comprensione testuale, quali la risposta a una domanda o a un quiz logico, il seguire delle specifiche istruzioni per creare una password ecc. Negli ultimi anni si stanno sviluppando tecniche che impiegano test basati sul riconoscimento di una faccia all'interno di un'immagine familiare (RTT based on faces recognition). Uno dei principali problemi legati ai test Captcha è legato al fatto che l’uso di prove di lettura, riconoscimento visivo e simili, limita gravemente l’accesso agli utenti con disabilità discriminandoli nell’accesso ad alcuni servizi informatici.