Còccioli, Carlo
scrittore e giornalista italiano (Livorno 1920-Città del Messico 2003). Nomade per vocazione, ha vissuto per lungo tempo in Francia e poi in Messico. Scrittore in diverse lingue, si è affermato con i romanzi di vita partigiana Il migliore e l'ultimo (1946, sua opera prima) e Il cielo e la terra (1950), in lingua italiana, e con Manuel le mexicain (1956) e Journal (1957), in lingua francese, volgendosi da iniziali tendenze neorealistiche a problematiche di tipo esistenziale cattolico. Centrata sulla commistione di una folgorante esplosione dei sensi con una inquieta religiosità, la successiva produzione di Coccioli ha affrontato la mondanità (Le corde dell'arpa, 1967), il mito esotico (L'erede di Montezuma, 1964), l'alcolismo (Uomini in fuga, 1973), raggiungendo l'esito più alto con Davide (1976), un romanzo nel quale il personaggio biblico incarna l'eterna lotta tra la purezza dello spirito e la violenza oscura delle passioni. Successivamente ha pubblicato i romanzi Requiem per un cane (1977), La casa di Tacubaya (1982), Rapato a zero (1986), Piccolo karma (1987) e Buddha e il suo glorioso mondo (1990). Nel 1995 ha realizzato il libro-intervista Tutta la verità, nel quale ha raccontato, con accenti di confessione aperta e liberatoria, le sue passioni, l'omosessualità, l'ostilità alle sette letterarie italiane, il volontario esilio in Messico.