Cìngoli

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comune in provincia di Macerata (30 km), 631 m s.m., 147,98 km², 9912 ab. (cingolani), patrono: sant’ Esuperanzio (24 gennaio).

Cittadina su un colle panoramico alla sinistra del fiume Musone. È l'antica Cingulum, fondata nel sec. III a. C. dai Romani come colonia militare e, successivamente, eretta a municipio. Distrutta dai Goti nel sec. VI e dai Longobardi nel sec. VII, nel Duecento diventò libero comune. Seguì la parte ghibellina, ma fu sottomessa alla famiglia Cima, legata al papato, tranne le brevi dominazioni di Alessandro e Francesco Sforza (sec. XV). § Tra i monumenti più importanti vi sono la collegiata di Sant'Esuperanzio, romanico-gotica, e il Palazzo Municipale, rimaneggiato in età rinascimentale, entrambi del sec. XIII. Vi sono poi le chiese di San Filippo Neri, con facciata romanica e interno barocco; di San Domenico (sec. XIII); e di San Nicolò (sec. XIII), con una tela di Lorenzo Lotto. Da segnalare inoltre palazzo Castiglioni (1760), casa-museo di Pio VIII Castiglioni, che qui nacque (1761-1830). § È centro agricolo con produzione di foraggi, frumento e olive; vi operano inoltre aziende nei settori meccanico, dei laterizi, dell'abbigliamento e sono attive cave di travertino. Le bellezze architettoniche e ambientali costituiscono un notevole richiamo turistico.

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