Césti, Antònio
(al secolo Piètro). Compositore italiano (Arezzo 1623-Firenze 1669). Si formò probabilmente a Roma; nel 1637 (assumendo il nome di Antonio) entrò nell'ordine dei francescani, senza tuttavia rinunciare all'attività di compositore teatrale, che iniziò con l'Orontea, presentata con grande successo a Venezia nel 1649 o 1650. Dal 1652 al 1659 e ancora dal 1662 al 1665 fu al servizio dell'arciduca di Innsbruck; passò quindi alla corte di Vienna, toccando in quegli anni il culmine della carriera che lo portò a divenire, con F. Cavalli, il maggiore rappresentante dell'opera italiana nella seconda metà del sec. XVII. Cesti si ricollegò ai modi della scuola operistica veneziana, rivivendoli in modo personale e inserendoli in una più ampia sintesi che avrebbe poi avuto notevole peso nella formazione del linguaggio della scuola napoletana. Per ricchezza e varietà d'invenzione musicale, fu autore adatto alla creazione del tipo grandioso e fastoso di opera di corte. Valga l'esempio de Il pomo d'oro, suo ultimo lavoro teatrale, rappresentato a Vienna con la pomposa scenografia di L. Burnacini nel 1667. Notevole spicco hanno nella sua produzione anche le cantate. Fu amico di Salvator Rosa, che nel suo epistolario lasciò un quadro assai vivo del carattere del compositore.