Bussòtti, Sylvano

compositore italiano (Firenze 1931 - Milano 2021). Ha studiato al Conservatorio di Firenze e si è formato a Parigi con Max Deutsch e a contatto con diverse personalità dell'avanguardia non solo musicale (tra cui Adorno). La sua esperienza compositiva, rifiutando il rigorismo e il metodo della scuola di Darmstadt, fonde raffinatezza estetizzante ed estenuato edonismo sonoro con componenti gestuali o teatrali, facendo dell'autobiografismo il mezzo per cogliere e distillare gli umori inquietanti del processo di disgregazione di una cultura e di una società in crisi. Tra le sue opere figurano: Five Piano Pieces for David Tudor (1959), Torso (1960), Pièces de chair II (1961), Tableaux vivants (1965), La Passion selon Sade (1965), Ancora odono i colli (1967), La curva dell'amore, Rara ancora (1968), The Rara Requiem (1969), Lorenzaccio (1972), Nottetempo (1976), Le Racine, pianobar pour Phèdre (1980), L'ispirazione (1988) e Madrelingua (1995). Nel 2003 ha dato alle stampe Disordine alfabetico, raccolta di scritti, nuovi e già editi, in cui è posta in risalto l'anima poliedrica del compositore che è anche pittore, regista, poeta, scenografo e attore.

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