Brookner, Anita
scrittrice inglese (Londra 1928). Notissima studiosa di storia dell'arte, autrice di eleganti saggi sull'Ottocento francese, la Brookner, figlia di ebrei polacchi, è vissuta sempre in una sorta di “esilio ebraico”, sentendosi per qualche verso fuori posto nella rigida e asettica società inglese. Questo modo di sentire si riflette quasi ossessivamente nei suoi romanzi, come A Start in Life (1981), Providence (1982), Look at Me (1983), Hotel du Lac (1984), puntuali e ironiche analisi della solitudine femminile nella società. Scrittrice assai prolifica, la Brookner nei romanzi successivi, A Friend from England (1987), Latecomers (1988), Brief Lives (1990) e A Closed Eyes (1991), riprende il tema dell'estraneità come condizione esistenziale, ma con un guizzo in più di ironia. Nei romanzi Freud (1992) e Family Romance (1993), ha continuato a interessarsi a storie di donne che vivono particolari condizioni di esilio, anche all'interno del proprio nucleo familiare, senza trascurare il background sociale ma mantenendo la sua forte attenzione per i sentimenti. Nel 2003 ha pubblicato The next big thing, in cui rielabora, in chiave contemporanea, i temi dell'esilio e dello scorrere inesorabile del tempo, e nel 2004 Rue Laugier, racconto di una figlia che, attraverso un diario, cerca di ricostruire la vita dei propri genitori.