Blanc, Jean-Joseph-Charles-Louis
uomo politico francese (Madrid 1811-Cannes 1882). Nel 1830 iniziò a Parigi la carriera giornalistica scrivendo su Le National. Nel 1839 fondò la Revue du Progrès, pubblicandovi L'organisation du travail, che ebbe subito grande successo e fu tra le opere di tendenza socialista più lette dagli operai francesi. In essa Blanc propugnava un modello di nuova società fondata “sul libero concorso e l'associazione fraterna d'ognuno”, da costruire progressivamente e senza violenze attraverso la buona “disposizione” dei capitalisti illuminati, così da assicurare a tutti lavoro, benessere e giustizia sociale. Per realizzare queste riforme egli nel 1848 entrò nel governo provvisorio ma cercò invano di mettere in pratica i suoi progetti: anzi, la creazione degli Ateliers Nationaux fallì e la loro chiusura provocò i moti del giugno, dopo i quali Blanc fu costretto a rifugiarsi in Inghilterra, dove rimase fino al 1870. Nel 1871 fu eletto all'Assemblea Nazionale e cercò di svolgere un'opera mediatrice tra Thiers e i comunardi, ma anche questa volta riuscì solo sospetto a entrambe le parti. Rimase tuttavia deputato fino alla morte, staccandosi dal movimento socialista e assumendo la guida dello schieramento della sinistra radicale. Tra le sue opere si ricordano: Histoire de dix ans 1830-40 (1841-44; 5 vol.) e Histoire de la révolution française (1847-62; 12 vol.).