Biermann, Wolf
cantautore e poeta tedesco (Amburgo 1936). Stabilitosi a Berlino Est nel 1953, emerse come uno degli intellettuali più sensibili e critici nei confronti del regime tedesco-orientale, creando brani di impegno civile che risentono vistosamente della scuola di Brecht e della tradizione dei cantastorie. Espulso da Berlino Est nel 1976, ha pubblicato in Italia il volume di testi politici Per i miei compagni e alcuni dischi, tra cui nel 1977 Lobgesänge und Hasslieder (Inni di lode e canti di odio). Nel 1989, in seguito agli avvenimenti politici che hanno portato all'abbattimento del Muro di Berlino e alla riunificazione della Germania, Biermann è tornato a cantare nella sua città riproponendo, in nuove canzoni, antiche avversioni e future speranze. Le sue prese di posizione, per esempio sulle attività della STASI, il servizio di sicurezza della DDR, hanno continuato a suscitare polemiche e reazioni anche da parte di intellettuali dei nuovi Länderfederali tra cui Stefan Heym e Stefan Hermlin che hanno accusato l'ex collega di essere un “rinnegato”. Del 1990 è la pubblicazione della raccolta Alle Lieder 1960-90 (Tutte le canzoni 1960-90). Nello stesso anno è uscito l'album Gutkirschenessen. DDR-Ça ira (È difficile andare d'accordo. RDT-Ça ira) e nel 1996 Süsses Leben-saures Leben (Vita dolce-vita agra). Del 1997 è Wie man Verse macht und Lieder. Eine Poetik in acht Gängen (Come si producono versi e canzoni. Una poetica con otto portate). Nel 1998 è apparso l'album, intitolato Brecht-deine Nachgeborenen (Brecht-quelli che sono venuti dopo di te) e nel 1999 Paradies auf Erden. Ein Berliner Bilderbogen (Paradiso in Terra. Un foglio Berlinese).