Bernari, Carlo

scrittore italiano (Napoli 1909-Roma 1992). Contribuì alla nascita del neorealismo con il romanzo Tre operai (1934), che rispecchia le difficoltà della condizione operaia durante il fascismo. Tra naturalismo ed espressionismo si è svolta la sua successiva produzione: Prologo alle tenebre (1947) e soprattutto Speranzella (1949), quadro della Napoli chiassosa e tragica del secondo dopoguerra. Nei libri successivi (Domani e poi domani, 1957; Un foro nel parabrezza, 1972) la narrativa di Bernari esce dalla dimensione “napoletana”, pur rimanendo fedele alla sua ispirazione di fondo che è l'adesione al mondo degli sconfitti. Il romanzo Tanto la rivoluzione non scoppierà (1976) è l'allegoria di una contestazione politica ridotta a velleitario ribellismo intellettuale. In 26 cose in versi (1977) Bernari ha raccolto le poesie scritte lungo l'arco di un cinquantennio. Sempre del 1977 è l'analisi sociologica Napoli silenzio e grida. Altre opere che si ricordano: Il giorno degli assassini (1980), Il grande letto (1988).

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