Bernáth, Aurél
pittore ungherese (Marcali, Somogy, 1895-Budapest 1982). Dopo aver frequentato corsi alla scuola d'arte di Nagybánya, visse a Vienna e a Berlino, per poi stabilirsi definitivamente a Budapest. L'artista, riconosciuto dal 1945 come uno dei capiscuola della pittura ungherese, in gioventù si era entusiasmato per il simbolismo, il cubismo, l'espressionismo; gli anni Venti segnarono l'abbandono di quest'ultimo stile, del quale tuttavia sente l'influsso tutta la sua opera. Giudicato in patria “pittore alla tedesca”, venne anche paragonato a P. Bonnard. La costruzione dei suoi quadri è rigorosa, gli effetti prospettici sono ottenuti per mezzo di contrasti cromatici, i temi generalmente tratti dalla vita quotidiana (Il ponte di Carlo a Praga, 1925; Lago Starnberg n. 1, 1924). Tra i suoi capolavori ricordiamo: Il porto di Genova (1926), Riviera (1927), Inverno (1929), Venere (1932), Una spiaggia in Inghilterra (1965). Fu anche autore di affreschi e scrittore.