Benítez Reyes, Felipe
poeta e scrittore spagnolo (Rota, Cadice, 1960). La sua produzione lirica s'inscrive all'interno della cosiddetta “poesia dell'esperienza”, da lui stesso esemplata e in un certo senso teorizzata nella silloge poetica Sombras particulares (1988-91; Ombre particolari). Dalla prima raccolta Estancia en la heredad (1979; Dimora nel casale) a Vidas improbables (Vite improbabili) del 1996, per la quale ha ricevuto il Premio Nacional de Poesía, Benítez Reyes ha accentuato la profonda vena elegiaca che ha sempre contraddistinto la sua scrittura, al di là dell'impersonale e distaccato discorrere sulla vita, sulle cose del mondo, cui tende in superficie. Tra le sue più fortunate raccolte si ricordano: Los vanos mundos (1985; I vani mondi), Personajes segundarios (1988; Personaggi secondari), Japonerías (1989), El arteficio (1992; L'artificio). El equipaje abierto (1996; Il bagaglio aperto), è stato giudicato dalla critica il miglior libro di poesia dell'anno. Per quanto riguarda la sua attività di prosatore, va ricordato che nel 1991 ha pubblicato il suo primo romanzo Chistera de duende, un pastiche modernista ben riuscito, subito seguito da Tratándose de ustedes (1992; Trattandosi di voi). Nel 1995 sono usciti altri due romanzi, La propriedad del paraíso (La proprietà del paradiso) e Humo (Fumo) e i racconti riuniti nel volume Un mundo peligroso (Un mondo pericoloso). Eleganza espressiva, humor, movimentata dinamica intertestuale fanno di queste prose un prodotto di raffinata qualità, e del loro autore una delle personalità più eclettiche e complesse del panorama spagnolo contemporaneo. Altre opere: El pensamiento de los monstruos (2002), Los libros errantes (2006), Mercado de espejismos (2007).