Baràtono, Adèlchi
filosofo italiano (Firenze 1875-Genova 1947). Si occupò inizialmente di psicologia; poi si orientò verso la ricerca estetica. Per Baratono solo la critica dell'opera d'arte può risolvere il problema della realtà; la gnoseologia, infatti, sovrappone immediatamente all'oggetto della conoscenza le forme soggettive del conoscere, mentre la critica del bello coglie l'oggetto per se stesso, come forma autonoma dell'esistenza. L'opera d'arte, come “forma sensibile”, ha una sua logica e una sua etica; è artista solo chi rispetta quella logica formale, senza sovrapporle una volontà eteronoma, cioè guidata da valori estrinseci, di ordine conoscitivo o morale. Considerò il problema pedagogico strettamente congiunto con quello politico e, in questo ambito, dopo un primitivo positivismo si convertì al kantismo. Baratono si interessò anche di politica, militando, prima e dopo il periodo del fascismo, nelle file del partito socialista. Fra le sue opere principali: Critica e pedagogia dei valori (1918), Il mondo sensibile, introduzione all'estetica (1934).