Bèrto, Giusèppe

scrittore italiano (Mogliano Veneto 1914-Roma 1978). Ebbe una lunga esperienza nell'esercito, partecipando alla guerra d'Etiopia e alla seconda guerra mondiale. Durante la prigionia nel Texas, iniziò a scrivere i suoi primi romanzi, di stretto impianto realistico. Spicca tra questi Il cielo è rosso (1947), protagonista un gruppo di giovani, segnati dalle esperienze della guerra. Scrisse poi Il brigante (1951), in cui è trattato il tema della frattura tra l'uomo e la società, Guerra in camicia nera (1955), Un po' di successo (1963). Di altro segno la produzione successiva che prende il via con Il male oscuro (1964; premi Campiello e Viareggio) fortemente autobiografico, costruito con la tecnica psicanalitica del flusso di coscienza, utilizzata anche in La cosa buffa del 1966. Dopo essersi dedicato al cinema (con la sceneggiatura di Anonimo veneziano, 1971) e al teatro (La passione secondo noi stessi, 1972), Berto tornò alla narrativa con Oh, Serafina! (1973), favola ecologica che nasconde una violenta polemica contro la società, La gloria (1978) e Colloqui col cane (postumo 1986).

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