Ardashīr I

primo sovrano della dinastia dei Sassanidi (226-240). Figlio di Pāpak, re del Pārs (Persia vera e propria), salì al trono nel 208 dopo la morte del fratello Šāpūr. Consolidato il suo potere ed esteso il suo regno, Ardashīr I fu attaccato dal re dei re Artabano V; sconfittolo il 28 aprile 224, entrò trionfalmente in Ctesifonte, la capitale partica, dove si fece incoronare solennemente (226). Intorno ad Ardashīr I si formò una leggenda regale, che si ricollega palesemente alla leggenda di Ciro II, fondatore del primo Impero persiano. Essa si tramandò nel Libro dei re sassanide, perduto, e nel Libro delle gesta di Ardashīr figlio di Pāpak, giunto fino a noi in lingua medio-persiana. Ardashīr I venne celebrato dalla tradizione come il restauratore dell'antica potenza degli Achemenidi e della religione di Zoroastro. In campo artistico, Ardashīr I fece costruire Firuzabad secondo la tipica pianta circolare di città fortificata partica, che situa al centro il tempio del fuoco. Fuori dalla città si costruì il palazzo fortificato di Qal a-i Dukhtar, sempre sullo schema partico della sala centrale a ivān. Sulla roccia di una gola nei pressi di Firūzābād fece scolpire la scena della sua vittoria contro Artabano V e quella dell'investitura divina da parte di Ahura Mazda, mentre a Naqsh-i-Rustam venne scolpita la scena dell'investitura equestre. § Si ricordano altri due re Sassanidi con lo stesso nome; Ardashīr II succedette a Sāpūr II nel 379 e fu detronizzato nel 383 dai grandi del regno. Ardashīr III, posto sul trono a sette anni (628), fu ucciso dopo un anno e mezzo da Šarvarāz.

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