Anhui
provincia (139.900 km²; 61.840.000 ab. secondo una stima del 1999; capoluogo Hefei) della Cina, nella regione dell'Est. Pianeggiante nella sua sezione settentrionale bagnata dal fiume Hwai, comprende a S una regione collinare, interrotta dalla larga valle del fiume Yangtze. Principali attività economiche sono l'agricoltura (che dà soprattutto cereali nell'Anhui settentrionale, dal rigido clima continentale; cotone, riso, ortaggi e tè, nel più caldo e umido meridione), la bachicoltura, l'allevamento di suini, lo sfruttamento del patrimonio boschivo e l'estrazione di carbone, minerali di ferro e rame. Le industrie (alimentari, siderurgiche, tessili) sono concentrate nel capoluogo e nei centri di Bengbu, Huainan, Wuhu e Anqing, gli ultimi due attivi porti fluviali sullo Yangtze. § La provincia, creata dalla dinastia mancese nel 1672, in seguito alla spartizione del Kiang-nan in Anhui e Jiangsu, fu teatro della rivolta dei T'ai-p'ing e poi di quella dei Nien Fei. Nel 1905 fu aperto al commercio internazionale il porto Wu-hu, il più importante della regione. L'Anhui, che nel 1927 faceva parte del territorio soggetto a Chiang Kai-shek e al governo di Nanchino, fu occupata tra il 1927 e il 1930, limitatamente ad alcune zone ai confini con il Chiang-hsi, dai comunisti che vi crearono alcune basi. Dal 1938 al 1945 subì l'occupazione giapponese.