Alfano, Carlo
pittore italiano (Napoli 1932-1990). Si distinse per un ricerca artistica continua e rigorosa e uno stile inquieto e originale non assimilabile a nessuna precisa corrente della seconda metà del sec. XX. Oltre a frequenti personali alla Galleria Lucio Amelio di Napoli, partecipò alle più importanti mostre collettive del suo tempo suscitando ampio dibattito di critica. Grande attenzione è data, per esempio, al suo lavoro Delle distanze della rappresentazione, presentato per la prima volta a Roma nell'ambito della mostra “Vitalità del negativo nell'Arte Italiana 1960/70” (1970, Palazzo delle Esposizioni) dove la caduta ritmica di una goccia d'acqua in una vasca situata nella penombra di una stanza, amplificava la suggestione di un rito in un alternarsi di causa-effetto. Alfano ha elaborato il passaggio dall'indagine sui meccanismi visivi e sull'alterazione della percezione spaziale alla ricerca sulla dimensione temporale della rappresentazione. Opera cruciale in tal senso è Archivio delle nominazioni 1969-74: una cornice metallica è il luogo dove si apre una raffigurazione temporale, sonora e verbale insieme, grazie a un nastro magnetico che fende lo spazio scandendo i secondi, le parole e i silenzi dei diversi autoritratti. Dalla metà degli anni Settanta l'artista ha lavorato a lungo su due opere di CaravaggioVocazione di San Matteo e Narciso dando vita a due cicli di cui fanno parte quadri come Dalla vocazione al giocatore (1977) e Eco (1976). Nel decennio 1980-90 la ricerca di Alfano ha accentuato i toni intimistici ed esistenziali con lavori di profondo lirismo come Luce-grigio, presentata nel 1982, anno della sua realizzazione, alla XL Biennale di Venezia fino ad arrivare a una delle ultime opere Camera n.1 (1987), ora donazione Alfano-d'Amora al Museo Nazionale di Capodimonte della sua città natale. Nell'aprile del 2001 si è tenuta a Napoli, negli spazi di Castel dell'Ovo, una grande retrospettiva a lui dedicata.