Alessandri Palma, Arturo

statista cileno (Linares 1865-Santiago 1950). Figlio di un immigrato italiano, avvocato e militante liberale, fu eletto deputato (1897-1915) e poi senatore (1915) per la provincia di Tarapacá. Nel 1920 il suo partito riuscì a farlo eleggere presidente della Repubblica, con un programma di larga apertura sociale. Sotto la sua amministrazione furono realizzate infatti varie riforme: le prime leggi in favore dei lavoratori, una riforma tributaria, la separazione fra lo Stato e la Chiesa, il miglioramento delle attrezzature scolastiche. Le spese sostenute e l'opposizione dei conservatori lo misero in gravi difficoltà. Nel 1924 fu deposto da un golpe dell'esercito. L'anno successivo un secondo intervento militare lo reinsediò alla presidenza. Ma pochi mesi dopo un terzo pronunciamiento lo destituì nuovamente. Eletto nel 1932, in un momento di crisi generale provocata dalla depressione, portò a termine il mandato, nel 1938, ma dovette governare secondo principi di rigido conservatorismo. Per reazione, dopo di lui, il Cile ebbe il Fronte popolare.

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