Alessandrétta
(İskenderun). Città (159.149 ab., 2000) della Turchia, nella provincia di Hatay, presso il confine con la Siria, di cui rappresentò un importante sbocco commerciale. Affacciata alla sponda orientale del golfo omonimo, in posizione ben riparata dai monti Amanus, è dotata di un ottimo porto attraverso cui si svolge il commercio dei prodotti della regione circostante (agrumi, pistacchio, olio, cotone, pelli, lana, cromite). Collegata da strade e ferrovie al retroterra anatolico, è sede di industrie alimentari e chimiche e punto terminale di un oleodotto proveniente da Batman. Attiva la pesca.§ Fondata forse da Alessandro Magno o da uno dei suoi generali presso il luogo dove i Macedoni avevano sbaragliato i Persiani nel 333 a. C. (battaglia di Isso), fu chiamata dai Greci “Alessandria la Piccola”, donde il nome attuale. Acquistò importanza con lo sviluppo di Aleppo, al cui commercio offrì lo sbocco marittimo. La presenza di una numerosa popolazione turca nel sangiaccato di Alessandretta spinse nel 1921 la Francia, che aveva il mandato sulla Siria, a promettere e a progettare per quel Paese un regime d'autonomia; la Siria però si oppose a tale soluzione. Nel 1939, un accordo franco-turco concedeva il sangiaccato alla Turchia, nonostante le vive proteste provenienti da parte siriana.