Albers, Josef
pittore, grafico e designer tedesco (Bottrop, Vestfalia, 1888-New Haven, Connecticut, 1976). Insegnante e poi direttore dei corsi di vetreria e di mobilio del Bauhaus a Weimar (1923), Dessau e Berlino (1925-33), approfondì e sperimentò ricerche sulle tecniche e sui nuovi impieghi strutturali dei materiali. Quando nel 1933 il Bauhaus fu costretto dal partito nazista a chiudere, emigrò negli Stati Uniti. La sua attività di docente proseguì, presso l'Università di Yale (North Carolina), dove dal 1950 al 1958 diresse la scuola d'arte impegnandosi nello studio delle variazioni del quadrato. Questo fu assunto da Albers come forma simbolica, espressione funzionale di un mito; lo schema di tutti i suoi dipinti è il medesimo: quadrati inscritti l'uno nell'altro tra i quali si stabiliscono relazioni tonali, razionali e percettive fino a rendere la superficie piatta del quadrato un volume (Omaggio al quadrato, 1950; Apparizione, omaggio al quadrato, 1959; New York, Guggenheim Museum). Anche nell'adozione di altre tecniche quali puntesecche, legni, linoleum e litografie, Albers privilegia la linea retta e il bianco e nero per articolare volumi nello spazio (Trasformazione sullo schema n. 7, 1949; Costellazioni strutturali, 1953-58, al Brooklyn Museum). In opposizione al soggettivismo dell'action painting, l'opera di Albers influì sulla nascita della mimimal art; tuttavia, sempre grazie agli studi compiuti sulla scomposizione e ricomposizione in volumi di figure piane e dei colori, Albers viene reputato il padre della op-art del dopoguerra.
Josef Albers. Fugue (1925; Basilea, Kunstmuseum).
De Agostini Picture Library/G. Dagli Orti