Al-Qaeda
Movimento terroristico. In arabo القاعدة, al-qāʿida, "la Base". Nato probabilmente tra il 1988 e il 1989 durante la guerra in Afghanistan è riconducibile al fondamentalismo islamico sunnita più oltranzista, impegnato nell’organizzazione e nella realizzazione di attentati contro i paesi occidentali (detti kufr, infedeli) e i regimi islamici filo-occidentali (indicati come munāfiqūn, ipocriti). Fino al 2011 è stato guidato dal miliardario saudita di origine yemenita Osama Bin Laden e in seguito alla sua uccisione da Ayman al-Zawahiri, già suo braccio destro e ideologo del movimento. Il termine potrebbe indicare sia le basi militari in cui i mujahedin si addestravano contro l’invasione sovietica, sia il data-base dei medesimi arruolati dalla CIA in Afghanistan. Per la prima volta nel 2001 Al-Qaeda è stata definita dalla corte federale di New York una organizzazione terroristica internazionale nei processi per gli attentati alle ambasciate americane in Kenya e Tanzania del 1998. Osama Bin Laden ha predicato il jihad islamico inteso come attacco a siti occidentali civili e militari, con vittime di massa, con l’obiettivo di porre fine all’influenza culturale, civile, politica ed economica dell’Occidente sul mondo islamico ricostituendovi un califfato sunnita e ponendo fine alla minaccia di distruzione di un presunto complotto ebraico-cristiano. Gli atti terroristici si caratterizzano come attacchi suicidi e omicidi con il ricorso ad esplosivi compiuti da uomini che hanno giurato fedeltà ad Al-Qaeda ma non necessariamente hanno ricevuto un addestramento diretto ad opera dell’organizzazione. Il più significativo attentato rivendicato da Al-Qaeda rimane quello dell’11 settembre 2001 con il dirottamento di 4 aerei fatti schiantare contro le Torri gemelle del World Trade Center di New York e contro il Pentagono. Altri attentati compiuti da affiliati ad Al-Qaeda sono Bali (2002), Madrid (2004), Londra (2005), Sharm el Sheik (2005), Charlie Hebdo (2015).