Ajtmatov, Čingiz
scrittore chirghiso (Šeker 1928-Norimberga 2008). Ha esordito nel 1952 con il racconto Il giornalista Dzjujdo, e nel 1958 ha raggiunto vasta popolarità con il romanzo breve Džamilja, storia d'amore di una donna in lotta per l'autoaffermazione contro il conformismo dei suoi compaesani. L'opera rese celebre il suo autore che nel successivo Il battello bianco (1970) confermò le sue doti di narratore legato alla cultura pastorale della propria infanzia, che egli reinterpreta eliminandone gli aspetti folcloristici e trasmettendone il messaggio più profondo, l'anelito alla libertà, l'affermazione della fantasia e del sogno. Le radici della cultura popolare chirghisa, con i suoi rituali, ritornarono con accenti fiabeschi in Prime cicogne (1975). Le opere successive, Il giorno che durò più di un secolo (1980) e Il patibolo (1986), autentico caso letterario, testimoniarono di un allargamento del mondo poetico dell'autore nella direzione di un nuovo interesse per l'attualità; in Addio, Gulsary (1989) e La moglie del disertore (1994) ha proposto temi realistici propri delle prime prove.