Achillini, Alessandro
filosofo e medico italiano (Bologna 1463-1512). Docente di filosofia e di medicina a Bologna e per due anni di filosofia a Padova (1506-1508), fu tra i più noti seguaci dell'averroismo. Nelle sue opere filosofiche (fondamentale il De intelligentiis quodlibeta, 1494) affrontò il problema della conciliazione fra la libertà di Dio creatore e l'eternità della materia (comune a molti filosofi aristotelici professanti la religione cristiana). L'Achillini, seguendo l'interpretazione data da Averroè al testo aristotelico, lasciò la questione insoluta, dicendola di pertinenza dei teologi. Si discostò invece da Averroè (in virtù delle obiezioni mossegli dal Pomponazzi) sul tema dell'unicità dell'intelletto e in altri argomenti significativi. Come anatomista, deve la sua fama a studi, raccolti nelle opere postume Humani corporis anatomia (1516) e Annotationes anatomiae (1520), i cui risultati gli fecero avanzare dubbi sulla validità delle teorie di Galeno, giudicate infallibili: ciò suscitò vive polemiche e aprì la strada a nuovi criteri d'indagine. L'Achillini descrisse per primo il martelletto e l'incudine dell'orecchio e diede importanti contributi alla conoscenza dell'apparato urinario e di quello digerente. Tutti gli studi filosofici e medici dell'Achillini furono pubblicati nell'Opera omnia edita a Venezia nel 1545.