èmbolo
sm. [sec. XVIII; dal greco émbolos, che si introduce]. Corpo estraneo di varia natura (solido, liquido o gassoso) che può penetrare nel circolo sanguigno e indurre l'occlusione di un vaso arterioso, venoso capillare o linfatico. Proviene di solito da una cavità cardiaca (coaguli rimossi nella messa in ritmo di una fibrillazione atriale) o da un vaso di grosso calibro per andare a ostruirne all'improvviso uno di minor calibro. Si parla di embolo a cavaliere o a sella quando si localizza a livello di una biforcazione. Si distinguono emboli da frantumazione di una placca ateromasica in corso di aterosclerosi, emboli costituiti da batteri, emboli gassosi formati da bolle d'aria, emboli micotici costituiti da un conglomerato di germi patogeni, emboli neoplastici che danno luogo alla riproduzione di un tumore a distanza.