Ðilas, Milovan
uomo politico iugoslavo (Nikšić 1911-Belgrado 1995). Imprigionato nel 1932-35 per attività rivoluzionaria contro la monarchia, e membro del Comitato Centrale del Partito Comunista dal 1938, entrò nel Politburo nel 1940. Dopo la seconda guerra mondiale fu fautore della rottura con Stalin (1948). In aprile, per contrasti con Tito, fu costretto a rinunciare alle sue aspirazioni politiche e venne ignorato fino alla pubblicazione (1956) sul settimanale americano New Leader dell'articolo The Storm in Eastern Europe (La tempesta nell'Europa orientale) che vedeva nella rivoluzione di Budapest il principio della fine del comunismo. Fu imprigionato (1957-61; 1962-66), anche a causa del suo libro The New Class (1957; La nuova classe), aspra accusa al comunismo. Sempre in inglese ha pubblicato saggi quali Land Without Justice (1958; Paese senza giustizia) e The Unperfect Society: Beyond the New Class (1969; L'imperfetta società: al di là della nuova classe). Nel 1973 dichiarò di non essere più comunista; nello stesso anno iniziò la pubblicazione di una vasta opera autobiografica (Memoir of a Revolutionary, 1973; Memorie di un rivoluzionario), attirandosi l'accusa di traditore e nemico della patria. Ðilas, che alla fine degli anni Ottanta partecipò attivamente al movimento politico di protesta paniugoslavo, di fronte all'esplodere dei contrasti tra le Repubbliche che avrebbero condotto alla crisi del 1991, si espresse per l'unità della federazione contro il prevalere dei movimenti separatisti, posizione tuttavia resa presto insostenibile dal precipitare degli eventi.