Perché si sbadiglia?

sbadigliare

A tutti capita di sbadigliare, tanto che, secondo alcune stime, in tutta la nostra vita sbadigliamo in media 220mila volte. Si sbadiglia quando si è stanchi, quando si è annoiati, quando si vede qualcun'altro sbadigliare: insomma, ogni "scusa" è buona per "sgranchirsi" i muscoli facciali.

Ma cerchiamo di scoprire qual è l'origine di questo riflesso incondizionato, un comportamento innato che l'essere umano condivide anche con altre specie animali.

In realtà la scienza non è ancora arrivata ad una conclusione univoca. Secondo alcuni lo sbadiglio altro non è che una richiesta di ossigeno da parte del cervello: questa, tuttavia, non è una teoria ampiamente condivisa poiché è stato notato che, in realtà, sbadigliando si introduce nei polmoni una quantità di aria minore rispetto a quella introdotta durante un normale respiro.

Secondo un'altra teoria, seguita a un test molto particolare, lo sbadiglio rappresenterebbe il modo che il nostro cervello ha di "raffreddarsi" quando, troppo sovraccaricato, vede aumentare la propria temperatura. Questa teoria è nata a seguito di un esperimento che ha visto coinvolti 4 gruppi di persone. Costretti a guardare filmati di persone intente a sbadigliare, un gruppo doveva respirare normalmente, un gruppo solo col naso, un gruppo solo con la bocca e un gruppo solo con la bocca mentre il naso veniva opportunamente "chiuso" tramite una pinzetta. Inoltre ad alcuni volontari è stato imposto di tenere sulla fronte un'oggetto caldo, ad altri un oggetto freddo.

Ebbene, stando ai risultati, ben il 50% delle persone costrette a respirare normalmente o solo con la bocca si sono ritrovate, in breve tempo, a sbadigliare. Al contrario, i volontari costretti a respirare solo col naso (che rappresenta il sistema di raffreddamento del nostro cervello) o coloro che avevano tenuto sulla fronte un'oggetto freddo non hanno sbadigliato.

Dal suddetto esperimento tuttavia, si evince che oltre a sbadigliare per "raffreddare" il cervello, si sbadiglia anche quando ci si accorge che qualcun'altro sta sbadigliando: insomma, lo sbadiglio è contagioso. Secondo uno studio condotto dall'Università di Pisa, il contagio è legato al fatto che lo sbadiglio sia strettamente associato all'empatia: si tende a sbadigliare di più quando stanno sbadigliando le persone che fanno parte della nostra cerchia sociale più stretta, mentre la frequenza dello sbadiglio si abbassa di molto quando a sbadigliare sono degli sconosciuti.

Eppure si sbadiglia anche quando si è annoiati: secondo alcuni, quindi, lo sbadiglio servirebbe altresì a mantenere forzatamente un contatto stretto con la realtà quando questa non è fonte di piacere alcuno.

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