Mario Monti e nuovo governo: la lista dei ministri
Quelle appena trascorse sono state settimane intense per la politica italiana: le dimissioni di Silvio Berlusconi e la nascita del governo presieduto da Mario Monti hanno infatti messo a dura prova la nostra penisola, già sotto pressione per la crescente crisi economica, nazionale e internazionale.
Pochi giorni per delineare il team di persone che si adopererà per guidare l'Italia nei prossimi mesi: Mario Monti ha finalmente sciolto la riserva e ha presentato la lista dei ministri che accompagneranno il suo incarico politico.
Quello che è andato formatosi è un governo tecnico, in tutto e per tutto: niente politici, quindi, ma solo personalità estranee ai diversi schieramenti italiani. Una scelta, commenta lo stesso Mario Monti, che «agevolerà, anziché ostacolare, il radicamento, perché toglierà un motivo di imbarazzo». Diciassette ministri, tra i quali si contano tre donne, che nel pomeriggio presteranno giuramento in Quirinale.
Mario Monti, Presidente del Consiglio con delega all'economia sarà affiancato da Giulio Terzi di Sant'Agata agli Esteri e Anna Maria Cancellieri al Ministero degli Interni; l'ammiraglio Gianpaolo di Paola, invece, presidierà al Ministero della Difesa e Corrado Passera a quello dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti; per l'Agricoltura leggiamo il nome di Mario Catania, mentre per l'Ambiente troviamo Corrado Clini; al Lavoro e Politiche Sociali, invece, ci sarà Elsa Fornero, e Francesco Profumo all'Università e Istruzione; per quanto riguarda la Salute, invece, troviamo Renato Balduzzi; infine, il Ministero della Cultura sarà presieduto da Lorenzo Ornaghi.
Per quanto riguarda i ministri senza portafoglio, invece, troviamo Piero Gnudi, Enzo Moavero Milanesi, Piero Giarda, Andrea Riccardi e Fabrizio Barca.
Diciassette ministri che dovranno agire incisivamente sulla situazione italiana.
Quale sarà, quindi, il programma di governo che Mario Monti intende perseguire nel periodo del suo mandato? Una domanda alla quale il Presidente del Consiglio non ha voluto rispondere, rimandando la questione al dopo Fiducia in parlamento.
Per le linee programmatiche del nuovo governo, quindi, bisognerà aspettare ancora qualche giorno.
La speranza, tuttavia, è che la messa a punto del nuovo organo esecutivo possa dare stabilità e fiducia a un'Italia che, ancora oggi, soffre per i mercati finanziari.