Addio a Rita Levi Montalcini, una vita per il sapere
Si è spenta oggi – domenica 30 dicembre 2012 – a Roma la professoressa Rita Levi Montalcini, scienziata di origini torinesi che, grazie alle sue eccezionali scoperte sul funzionamento del cervello, cambiò per sempre la storia della neurobiologia.
Personalità dall'indiscussa fama di respiro mondiale, Rita Levi Montalcini fu consacrata nel 1986 dal Premio Nobel per la Medicina: l'ambito riconoscimento fu vinto insieme al biochimico americano Stanley Cohen per la scoperta del Fattore di Crescita delle fibre nervose, noto come NGF, tassello di importanza storica per la comprensione e la cura delle più importanti malattie del cervello, fra cui molte forme tumorali, il morbo di Alzheimer e la SLA.
Figlia di un ingegnere e di una pittrice (che trasmetterà all’altra figlia, Paola, il talento artistico), si laureò in Medicina a Torino nel 1936.
Fuggita dall’Italia per sfuggire alle leggi razziali di Mussolini, trascorse molti anni fra il Belgio e gli Stati Uniti ma non rinunciò mai alla cittadinanza italiana, decidendo di tornare definitivamente nel suo paese nel 1977, quando andò in pensione, senza però mai interrompere le sue attività quotidiane di studio e ricerca.
Unica italiana ad avere vinto un Nobel scientifico, prima donna ad essere ammessa all’Accademia Pontificia delle Scienze, fu eletta senatore a vita della Repubblica Italiana nel 2001.
Il suo impegno per le pari opportunità ed il sostegno alla ricerca scientifica come pilastri di progresso e di concreta giustizia sociale ne fecero un personaggio di assoluto rilievo anche nel dibattito politico e culturale italiano della nostra storia recente.
“Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo, io sono la mente”