vèntre
IndiceLessico
sm. [sec. XIII; latino venter-tris].
1) In anatomia, termine con cui si usa indicare l'addome, la sua cavità e i visceri in essa compresi; familiare, pancia: riempirsi il ventre, mangiare a sazietà; esser dedito ai piaceri del ventre, esser goloso; correre ventre a terra, velocemente, riferito a un quadrupede. Per estensione, il grembo materno, l'utero. In particolare, danza del ventre, danza di antiche origini, probabilmente connessa ai riti di fecondità delle popolazioni primitive africane, che si esegue muovendo solo la parte inferiore del busto (fianchi, addome e dorso), a piedi immobili.
2) Parte rigonfia di un oggetto: ventre di botte, di fiasco; cavità interna di qualche cosa: scesero con una sonda nel ventre della terra. Fig., ventre molle, la parte più vulnerabile di un organismo o di un complesso, il punto debole.
3) Nell'altoforno, zona di massimo diametro, normalmente costituita da un brevissimo tratto cilindrico.
4) Nei fenomeni ondulatori di qualsiasi tipo (sonori, elettromagnetici, luminosi ecc.), nei quali si abbiano onde stazionarie, punto nel quale una grandezza caratteristica del fenomeno ha ampiezza massima. I ventri si producono per effetto di interferenza costruttiva fra due onde che si propagano in verso opposto.
Acustica
Si distinguono i ventri di velocità e i ventri di pressione sonora. I ventri di velocità sono, nei tubi a onde stazionarie e comunque in ogni ambiente nel quale si creino onde stazionarie, i punti dove è massima la velocità di spostamento rispetto ai punti vicini. Se tale proprietà riguarda una linea, questa è chiamata linea ventrale; se riguarda una superficie, questa è chiamata superficie ventrale. I ventri di pressione sonora hanno definizione analoga per la pressione sonora; se non vi è specificazione, ci si riferisce in generale ai ventri di velocità. In ottica e, in generale, nel caso delle onde elettromagnetiche stazionarie, si hanno analogamente dei ventri, o linee ventrali, o superfici ventrali, dove l'intensità del campo elettrico E (e l'intensità del campo magnetico H) è massima rispetto ai punti vicini.