tsuba

sf. giapponese La guardia della sciabola, di cui costituì per quasi un millennio (sec. XI-XIX) l'elemento di più esplicita finalità artistica, finemente decorato su entrambi i versi, che comprendevano, oltre al foro centrale per l'innesto della lama, due fori più piccoli, laterali, in cui s'inserivano le impugnature del kogai e del kozuka (specie di piccolissimi coltelli). Inizialmente in ferro a forma rotonda, la tsuba fu dal sec. XV prodotta con altri metalli e in forme varie da artigiani specializzati, che crearono, nella diversità delle tecniche applicate (incisioni, cesello, smaltatura, traforo ecc.), vere e proprie scuole (Miōchin, Umetada, Gōtō, Shoami, Jakushi, Hirata, Kunitomo, Nara, Yokoya ecc.), le cui tradizioni stilistiche si conservarono fino a tutto il sec. XIX, epoca in cui la grande arte della tsuba segnò il culmine della decadenza, delineatasi già nel corso del Settecento.