travèrso

agg. e sm. [sec. XIII; latino transversus, pp. di transvertĕre, volgere al di là].

1) Agg., trasversale: linea traversa; colpo traverso, manrovescio; via traversa, strada secondaria che ne taglia una principale o si dirama da essa lateralmente; fig., mezzo indiretto e per lo più non corretto con cui si tende a raggiungere uno scopo, espediente, sotterfugio: non voglio servirmi di vie traverse. Ant., attraversato da liste, strisce.

2) Fig., non comune, che si comporta o che è fatto o detto con intenzioni ostili; aspro, difficile; sgradevole, avverso: rispondere con parole traverse; trovarsi in un caso traverso. Ant.: alla traversa, in modo scortese, scostante.

3) Sm., estensione di un corpo considerato nella sua larghezza o in senso trasversale; ormai comune solo in alcune loc.: a traverso, in direzione trasversale, oppure attraverso; per il traverso, nel senso della larghezza; per traverso, trasversalmente, obliquamente; per diritto e per traverso, in ogni senso; di traverso, trasversalmente; andare di traverso, di cibo o bevanda, finire nella laringe dando un senso di soffocamento e provocando colpi di tosse; fig., di ciò che procede in modo contrario a quello che si voleva o che riesce sgradito, insopportabile: prendere qualche cosa di traverso, intenderla, interpretarla nel senso peggiore; guardare di traverso, obliquamente; fig., guardare, considerare con antipatia, con diffidenza.

4) Non comune, fiancata, lato, in particolare di una nave: prendere il vento di traverso, sul fianco.

5) Colpo inferto trasversalmente.

6) Oggetto lungo disposto in senso trasversale; traversa: la finestra è sbarrata con traverso di legno.

7) In musica, flauto traverso, v. flauto.

8) Anche prep., non comune, attraverso, per mezzo di: “Decifrare questo mondo... traverso l'unica misura che è stata data all'uomo” (E. Cecchi).