tornàdo
sm. inv. [sec. XVIII; dallo spagnolo tornado, da tornar, girare vorticosamente]. Violento vortice d'aria che si protende dalla base di nembostrati verso il suolo, simile a una tromba d'aria di eccezionale violenza. Il tornado è caratterizzato da correnti vorticose ascendenti intorno a un asse quasi verticale, con velocità di oltre 400 km/h, più elevate di quelle registrabili nei cicloni tropicali. Il vortice ha un diametro che si aggira in media sui 200 m; si sposta a velocità comprese tra 30 e 80 km/h per percorsi lunghi qualche chilometro. I tornado sono quindi fenomeni di breve durata, ma molto pericolosi per l'ingente forza distruttiva. La genesi dei tornado è legata a forte instabilità degli strati bassi dell'atmosfera. Si formano soprattutto nelle regioni calde e con maggior frequenza negli Stati Uniti sudorientale e in Australia.