tetrodotossina
sf. [da Tetrod(ontidi)+tossina]. Sostanza isolata nelle gonadi e in altri tessuti di alcune specie di Pesci, tra cui il pesce istrice e il pesce palla, e presente anche nella pelle di certi Salamandridi. La tetrodotossina è uno dei più potenti veleni oggi conosciuti; una dose pari a un decimilionesimo di grammo è sufficiente per uccidere un topolino in pochi minuti. La tetrodotossina esercita la sua azione tossica negli animali superiori bloccando il trasporto del sodio attraverso la membrana cellulare delle strutture eccitabili (nervi e muscoli). Essa pertanto impedisce l'insorgenza e la propagazione dei potenziali d'azione, con conseguente paralisi muscolare e nervosa. Nei soggetti intossicati la morte sopravviene per asfissia, a seguito della paralisi dei muscoli respiratori. Oltre che per il significato tossicologico, l'interesse scientifico della tetrodotossina è legato al suo caratteristico meccanismo d'azione, che ha permesso in questi ultimi anni di approfondire le conoscenze su alcuni importanti aspetti della fisiologia del sistema nervoso. Proprietà analoghe alla tetrodotossina presenta la saxitossina, sostanza elaborata da un'alga della divisione Pirroficofite (Gonyaulax catenella), presente in certi mesi dell'anno nei mari che bagnano il Giappone, l'Africa meridionale e l'Australia. La Gonyaulax può concentrarsi nei molluschi eduli marini (mitili, ostriche ecc.).