terramàra

sf. (pl. terramare o terremare) [dal termine dialettale emiliano terra marna, riferito alla terra scura e grassa che di solito costituisce il terreno antropico di questo tipo di abitato]. Tipo di insediamento diffuso nell'Età del Bronzo medio e recente, in particolare nella Pianura Padana tra le città di Parma e di Bologna, in zone soggette a inondazioni a fronte delle quali vennero eretti argini, terrapieni e cassonature. Per molti anni le ipotesi di alcuni dei “pionieri” della preistoria italiana (in particolar modo L. Pigorini) sulla strutturazione interna delle terramare, con acropoli e area abitativa, sono state considerate con grande scetticismo; di recente, gli scavi della grande terramara di S. Rosa di Poviglio hanno dimostrato come in effetti, nella fase tarda dell'abitato, il “villaggio” più antico fu inglobato e fortificato, costituendo una sorta di “arce”.

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