tabulazióne
Indicesf. [da tabulare (verbo)].
1) In informatica, accumulo su una tabulatrice dei dati contenuti nelle schede perforate e la successiva stampa di un prospetto che fornisce solo i totali e gli indicativi relativi ai vari gruppi di schede di entrata. Nei calcolatori elettronici, funzione che permette di muovere il cursore per posizionarlo in punti stabiliti, necessari per la composizione di tabelle o la disposizione di nomi, numeri o parole.
2) In matematica, collocazione in tabelle, o tavole, di valori numerici. In particolare, costruzione di una tabella per mezzo della quale si ricava immediatamente il valore di una funzione al variare della variabile indipendente nel suo insieme di definizione. § La tabulazione viene eseguita seguendo opportuni criteri: si fanno assumere alla variabile indipendente valori discontinui che dipendono dalla espressione della funzione e dall'uso per il quale sono costruite le tavole; anche la forma della tabella può variare. Diamo due esempi di tabulazione di una funzione a una variabile del tipo y=f(x). Sia
due esempi di tabulazione di una funzione a due variabili del tipo z=f(x,y). Sia z=3x-y. Una prima tabella si può ottenere facendo assumere valori crescenti sia alla x sia alla y:
Oppure si può fissare un valore per la x e compilare una tabella per la funzione in cui varia solo la y
Per le funzioni a tre variabili si può fissare il valore di una variabile e far variare le altre due e costruire una tabella a due entrate, come quella vista sopra; di questo tipo sono le tavole finanziarie dove le variabili sono il tasso, il tempo e il montante nelle quali si fissa il valore del tasso.