Lessico

sf. [sec. XIV; da tassare].

1) Controprestazione pecuniaria destinata a un ente pubblico (Stato, enti locali ecc.) stabilita dalla legge per un servizio pubblico prestato dall'ente al singolo cittadino.

2) Nell'uso comune, imposta, tributo, spesso con valore generico e collettivo: una nuova tassa; pagare le tasse.

Storia

Anticamente il termine indicava tributi di vario genere, tra cui vere e proprie imposte nonché multe, prezzi fissati o elemosine. La tassa è considerata, nella teoria finanziaria, differente dall'imposta poiché non si ricollega direttamente o indirettamente alla capacità contributiva del cittadino ma all'esplicazione di un'attività dell'ente pubblico, svolta a favore del cittadino. La tassa è comunque un tributo poiché la prestazione ha natura pubblica e la controprestazione è obbligatoria. I servizi a cui corrisponde la prestazione della tassa vengono prestati da un'amministrazione statale nell'esercizio delle sue funzioni istituzionali, tese cioè al raggiungimento dei fini statali primari. Per questo si distingue dal prezzo pubblico anche se non vi è completo accordo in dottrina per quanto riguarda la distinzione fra tasse, imposte, prezzi politici e prezzi pubblici. Nella pratica, inoltre, si hanno forme complesse di tributi per cui la quota eccedente al costo di produzione sarebbe da considerarsi, a rigore, un'imposta. La tassa viene stabilita tenendo conto dell'opportunità di limitare o favorire l'uso dei pubblici servizi e in considerazione dei vantaggi che derivano ai privati per la prestazione del servizio. Le tasse possono essere: fisse, quando l'ammontare resta eguale per ogni oggetto, qualunque ne sia il valore: si applicano di solito per atti semplicemente ricognitivi o che servono da documenti legali; variabili, se varia il loro ammontare. Esse sono proporzionali, quando l'aliquota è costante per ogni unità di ricchezza tassata; progressive, con aliquota crescente al crescere del valore; graduali o scalari, sel'aliquota cresce secondo una gradazione per classe; regressive, se al contrario l'aliquota scende con l'aumentare del valore dell'oggetto della tassa. La riscossione della tassa può essere effettuata per esazione diretta, quando il contribuente versa la tassa nelle casse pubbliche; essa può essere specializzata, quando viene pagata allo stesso ufficio che presta il servizio; indiretta, se riscossa mediante bollo ed è effettuata quando il servizio richiesto dà luogo alla creazione di atti scritti. Il bollo può essere corrisposto in modo virtuale (pagamento della tassa agli uffici senza l'effettiva applicazione del bollo sull'atto); in modo ordinario (con l'uso della carta bollata); in modo straordinario (con l'applicazione di marche da bollo o di un visto per bollo). Si distinguono, secondo la dottrina prevalente, tre categorie di tasse: tasse per l'esercizio di un potere dello stato, come le tasse giudiziarie che vengono pagate dal cittadino in relazione a un'attività giurisdizionale che lo coinvolge come attore, convenuto o imputato. Le tasse sugli atti amministrativi, riferite all'attività amministrativa dello stato, comprendente una serie di registrazioni, vidimazioni, legalizzazioni ecc.; tasse relative a istituti di pubblica utilità, pagate per le prestazioni di visite e controlli obbligatori come quelle per il saggio e per il marchio dei lavori di platino, oro, argento e palladio; quelle per la verificazione dei pesi e misure; tasse postali, scolastiche, per le radiotelecomunicazioni ecc.; tasse per la concessione delle cose demaniali in uso speciale (generalmente demanio marittimo, idraulico, stradale ecc.). Nel linguaggio bancario si hanno: la tasse di circolazione, pagata sulla circolazione di assegni, biglietti di banca e titoli analoghi; le tasse di anticipazione, pagate sulle anticipazioni di titoli o merci, commisurate all'entità della sovvenzione e alla sua durata.

Istruzione: tasse scolastiche

Comprendono le tasse d'immatricolazione, di frequenza, d'esame e di diploma con riferimento alle scuole superiori e all'università in quanto la frequenza alle scuole elementari e alla scuola media inferiore è gratuita. All'università vi sono anche soprattasse per esami di profitto e per esami di laurea o diploma. Esistono particolari forme di esonero dalle tasse (totale o parziale) per alunni in disagiate condizioni economiche o appartenenti a determinate categorie (orfani di guerra, orfani di caduti per cause di servizio o di lavoro, figli di invalidi ecc.). Nelle scuole private la tassazione corrisponde alle quote stabilite per i diversi tipi di istituti; la tassa di diploma deve essere comunque devoluta allo stato.

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