stampàto
Indiceagg. e sm. [sec. XVI; pp. di stampare].
1) Agg., di scritto, disegno e simili, impresso per mezzo della stampa: buste con l'indirizzo stampato. Anche fig., profondamente impresso; segnato chiaramente, evidente: aveva stampati sul volto i segni delle sofferenze; parlare come un libro stampato, v. libro.
2) Che presenta disegni, scritte, motivi ornamentali impressi a stampa: biglietto da visita stampato; cuoio stampato; tessuto stampato (o solo stampato come sm.), a disegni colorati ottenuti con la stampa; con valore collettivo: carta stampata, il complesso delle pubblicazioni tipografiche.
3) Sm., foglio, opuscolo impresso a stampa: uno stampato a colori; stampati pubblicitari. In particolare, modulo per uso burocratico: riempire l'apposito stampato. Anche pubblicazione a stampa, in contrapposizione a opera manoscritta. Per estensione, scritto a stampa: “Lo stampato lo sapeva leggere” (A. Manzoni). § In diritto sono considerati stampe o stampati “tutte le riproduzioni tipografiche o comunque ottenute con mezzi meccanici o fisico-chimici in qualsiasi modo destinate alla pubblicazione”. Due sono, quindi, gli elementi che caratterizzano lo stampato: il mezzo meccanico con cui è riprodotto, in contrapposizione al manoscritto, e la destinazione alla divulgazione. Ogni stampato deve indicare il nome e il domicilio dello stampatore (e, se vi è, anche dell'editore) e il luogo e la data di pubblicazione. Lo stampatore ha l'obbligo di consegnare, per ogni stampato o pubblicazione, quattro esemplari alla prefettura della provincia nella quale ha sede l'officina grafica e un esemplare alla procura della Repubblica.