spiràre¹
IndiceRedazione De Agostini
v. intr. e tr. [sec. XIII; latino spirāre].
1) Intr. (aus. avere), di venti, soffiare con maggiore o minore forza: spira una dolce brezza, una gelida tramontana. Anche fig.: qui non spira buon vento per te, l'ambiente ti è ostile; che aria spira in casa?, che umori ci sono?
2) Lett., esalare, emanare: dal prato spirava l'odore dell'erba falciata. Anche con uso tr.: le viole spiravano un acuto profumo; “Con leggiadro dolor par ch'ella spiri / alta pietà” (Petrarca).
3) Ant. e poetico, respirare, esser ancora in vita: “Ancor sarei di là dove si spira” (Dante).
4) Tr. fig., ispirare, infondere un sentimento: “i' mi son un che quando / Amor mi spira, noto” (Dante); anche infondere il principio vitale, animare. Meno comune, esprimere, proferire.