spartìto
Redazione De Agostini
sm. [da spartire]. Anticamente, e sino al sec. XVI, sin. di partitura. In epoca moderna, la riduzione per canto e pianoforte, o per pianoforte solo, di una composizione per soli coro e orchestra (come l'opera, l'oratorio, la cantata), o per sola orchestra (come la sinfonia e le forme affini). Mentre l'abitudine di trascrivere per pianoforte un pezzo sinfonico è scomparsa, sono invece in uso, per fini di studio, gli spartiti tratti dalle opere e dalle grandi forme vocali e strumentali.