scalpèllo
IndiceLessico
(popolare scarpèllo), sm. [sec. XIV; latino. scalpellum, propr., coltello chirurgico, bisturi, da scalpĕre, incidere].
1)Attrezzo a percussione impiegato per l'asportazione di piccole quantità di materiale o per la rottura di pezzi di grosse dimensioni in pezzi di minori dimensioni. Di norma gli scalpelli hanno sezione rettangolare e tagliente a cuneo (per gli scalpelli da cavatore, da forgiatore, da muratore ecc.) o variamente sagomato (per gli scalpelli da falegname e da ebanista); questi secondi sono provvisti di manico in legno.
2) In particolare, lo strumento usato dallo scultore; quindi fig.: l'arte dello scalpello, la scultura; per metonimia: un ottimo scalpello, un abile scultore.
3) In chirurgia, strumento di forma e grandezza variabile, usato per incidere o scalpellare un osso. Anticamente, sinonimo di bisturi.
4) Nell'industria mineraria, utensile di acciaio speciale a lama tagliente usato per disgregare il terreno praticandovi un foro.
Tecnica
Negli impianti più semplici di perforazione, sia a percussione, sia a rotazione, la forma classica dello scalpello è quella dello scalpello da falegname; altre forme sono ad alette, con nervature sui fianchi della lama; a dente, con il tagliente che ha profilo a gradino; a lancia; a lama rinforzata; a coda di pesce, lama bifida con i due taglienti orientati in direzioni opposte; a croce, con i due taglienti che si incrociano; eccentrico, non simmetrico. Lo scalpello viene avvitato alle aste pesanti della batteria di perforazione. Negli impianti rotary viene chiamato scalpello il complesso utensile a frese coniche, detto anche comunemente tricono o testa di perforazione: la parte avvitata dello scalpello è forata per lasciar passare il fango di circolazione attraverso ugelli che lo dirigono tangenzialmente alle frese (per rocce tenere) o al centro del foro. Le teste di perforazione hanno generalmente tre frese coniche (tricono), le cui generatrici poggiano sul terreno, munite di denti rivestiti di carburo di tungsteno (widia).