sbócco

sm. (pl. -chi) [sec. XVI; da sboccare].

1) Il luogo o il punto dove termina un corso d'acqua, una strada, una conduttura, ecc.: la casa era allo sbocco della valle; fig., sfogo, destinazione: trovare uno sbocco all'eccesso di laureati. Per estensione, via di uscita, apertura, accesso: la Svizzera non ha sbocco al mare; strada senza sbocco, senza uscita. Popolare, emottisi: uno sbocco di sangue.

2) Grande scalo commerciale, generalmente sul mare, cui affluiscono le merci di uno o più Paesi destinate all'esportazione: Rotterdam è un importante sbocco per l'Europa settentrionale. Anche mercato che assorbe la produzione di un dato Paese: la Germania si è assicurata molti sbocchi in Italia.

3) In marina, ciascuna delle prese, munite di valvola di intercettazione, predisposte su una tubolatura, da cui si può prelevare un liquido, per esempio acqua.

4) In economia legge degli sbocchi (o dei Mercati), legge formulata da J.-B. Say che si può sintetizzare nell'espressione: “l'offerta crea la domanda”.