sùccube
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sm. e f. (meno comune sùccubo, f. -a) [sec. XVI; dal latino tardo succŭba, propr., colei che giace sotto, concubina, con influsso del francese succube].
1) Nome che i Romani davano a chi si riteneva posseduto dal dio Incubo durante il sonno. È una forma particolare di possessione, sentita come un rischio che si corre con la perdita della coscienza di veglia e la caduta nello stato onirico in cui si ha l'impressione di essere oggetti e non soggetti d'azione.
2) Persona priva di libertà interiore, completamente soggetta alla volontà altrui.