sòrte

sf. [sec. XIII; latino sors sortis].

1) Forza misteriosa e soprannaturale che regola o sembra regolare in modo imperscrutabile le vicende umane senza che la volontà dell'uomo possa in qualche modo influire su di essa; destino, caso: la sorte ha voluto così; tentare la sorte, tentare la fortuna. Per estensione, evento fortuito, avvenimento imprevisto, occasione: ho avuto la sorte di incontrarti al momento giusto. Nelle loc.: a sorte, a caso, senza ordine; per sorte, per caso: estrarre a sorte, estrarre mediante sorteggio.

2) Condizione, stato in cui uno viene a trovarsi per effetto del caso o comunque di vicende indipendenti dalla sua volontà: avere una buona, una cattiva sorte; avere, toccare in sorte, possedere qualche cosa per natura o venirne in possesso per un caso fortuito o per sorteggio. In particolare, la vita, la condizione futura: predire la sorte; la mia sorte è nelle vostre mani; decidere della sorte di qualcuno o di qualche cosa; abbandonare qualcuno alla sua sorte, lasciarlo al suo destino senza far niente per aiutarlo. Per estensione, nome con cui si indicavano oggetti vari usati per trarre auspici e responsi.

3) In diritto, contratti di sorte, contratti aleatori, nei quali per ciascuna delle parti il vantaggio o il sacrificio dipende dalla sorte, dall'alea.

4) Pezzi di legno di quercia iscritti mediante i quali si davano responsi oracolari nel santuario della dea Fortuna a Preneste (odierna Palestrina). Le sorti, che secondo il mito erano state rinvenute nella roccia, venivano conservate in una arca fatta, sempre secondo il mito, dal legno di un ulivo che stillava miele. Da quest'arca, in due giorni dell'anno (l'11 e il 12 aprile), un bambino traeva le sorti, dalla lettura delle quali i sacerdoti ricavavano il responso richiesto.