rivalorizzazióne territoriale
espressione che indica l'insieme delle politiche territoriali atte a controbilanciare i processi di marginalizzazione spaziale, economica e sociale che investono, in particolare, le aree rurali e montane più distanti dalle regioni urbanizzate e, più in generale, le aree meno sviluppate rispetto a quelle sviluppate. Sintomi classici del processo di marginalizzazione sono l'emigrazione massiccia e il ristagno produttivo. Gli interventi di rivalorizzazione territoriale sono perciò orientati a sviluppare, nelle regioni oggetto della stessa, i sistemi infrastrutturali e i sistemi produttivi. Tuttavia, come hanno spesso dimostrato i deludenti risultati delle politiche di sviluppo, sembra indispensabile che la rivalorizzazione territoriale passi attraverso una rivalutazione più generale del territorio marginale o marginalizzato, che investa cioè sia gli aspetti sociali e antropologici, così da incentivare le capacità autopropulsive delle popolazioni interessate, sia l'insieme delle valenze ambientali in senso lato, generalmente meno compromesse nelle aree marginali. Benché si tratti di interventi i cui effetti non possono che risentirsi dopo periodi più o meno lunghi, va anche detto che molto spesso la rivalorizzazione territoriale sembra risolversi in tentativi di valorizzazione sul piano turistico-ambientale, la cui fruizione appare di fatto circoscritta alle popolazioni delle aree più sviluppate, con il rischio, di conseguenza, di un'ulteriore accentuazione della dipendenza socio-economica.