ristrutturazióne

sf. [da ristrutturare].

1) Complesso delle operazioni di riassetto e trasformazione atte a conferire determinati requisiti di funzionalità a un insieme edilizio. I processi di ristrutturazione, che interessano più spesso i centri storici, ma anche aree subcentrali e periferiche, comportano trasformazioni parziali o totali delle strutture interne (più raramente esterne) degli edifici, dei quali viene mantenuta la facciata originaria. Se da un lato la ristrutturazione rientra nel più vasto problema del risanamento, in quanto è uno dei suoi mezzi di attuazione, dall'altro essa se ne differenzia: spesso infatti le operazioni di ristrutturazione avvengono solo per scopi speculativi (le aree ristrutturate crescono di valore) e finiscono con lo snaturare il valore storico di un edificio o di un'intera zona urbana cui viene sottratta la funzione originaria.

2) Ogni tipo di mutamento sociale che tende a creare nella società nuove forme di aggregazione e nuovi assetti stabili: è il contrario della destrutturazione, che si ha quando il mutamento tende semplicemente a una disgregazione dell'esistente. In senso più specifico, insieme di provvedimenti tesi alla riorganizzazione in un determinato campo: ristrutturazione di una fabbrica, di un'associazione, ecc.

3) In economia aziendale, la ristrutturazione è l'attività di riorganizzazione produttiva e/o commerciale realizzata in corrispondenza ai mutamenti tecnologici o di mercato che hanno reso l'azienda meno competitiva. Generalmente le fasi di ristrutturazione aziendale si caratterizzano per le riduzioni di forza lavoro e per le radicali trasformazioni degli impianti e del complessivo processo produttivo.