psicoacùstica
sf. [psico-+acustica]. Parte della psicologia sperimentale che riguarda la percezione uditiva. In particolare, la psicoacustica si interessa alla misurazione di grandezze soggettive che riguardano i suoni: sensazione sonora (o intensità soggettiva), altezza, durata, timbro, fastidio. Il problema generale della psicoacustica è stabilire la funzione psicometrica che lega la grandezza soggettiva alla corrispondente grandezza oggettiva; per esempio, la funzione psicometrica della sensazione sonora è quella che lega questa grandezza al livello di pressione sonora. A tale scopo si usano diversi metodi di misura. Per la valutazione di rapporti fissi dato un suono, o un rumore, di date caratteristiche oggettive (spettro, durata, livello di pressione sonora), si fa ascoltare al soggetto successive coppie di suoni o rumori, il primo fisso, il secondo diverso dal primo solo in livello di pressione sonora; si varia il livello del secondo finché il soggetto lo giudichi di sensazione sonora in un dato rapporto (1/4, 1/2, 2/1, 4/1) con il primo; indi si ripete la misurazione assumendo come suono fisso il risultato della misura precedente, e così via; si ottiene così una successione di livelli a cui corrispondono sensazioni che stanno fra loro, per esempio, come 8, 4, 2, 1, 1/2, 1/4, 1/8 ... Per la valutazione relativa di sensazioni si fanno ascoltare al soggetto due suoni o rumori di caratteristiche diverse, attribuendo al primo un valore convenzionale, per esempio 10, di sensazione, e chiedendo al soggetto di indicare con un numero la sensazione dovuta al secondo; indi si ripete la misura cambiando il livello del secondo, e così via, ottenendo la funzione psicometrica. Per la valutazione assoluta di sensazioni si fanno ascoltare al soggetto da due a cinque suoni che differiscono solo in livello, chiedendogli di indicare con dei numeri le sensazioni corrispondenti. Per l'equiripartizione dati due suoni a e b che differiscono solo in livello, con differenza assai elevata, si fanno ascoltare al soggetto i due suoni con un terzo intermedio, di eguali caratteristiche, regolandolo finché per il soggetto la sensazione corrispondente è intermedia fra le altre due; si ripete la misurazione fra ciascuno dei due suoni estremi a, b, e l'intermedio M, e così via. Si ottiene così una successione di valori oggettivi di livello di pressione sonora a cui corrisponde una scala di sensazioni equidistanti. Poiché lo scopo della psicoacustica è di ottenere delle funzioni psicometriche medie, le misurazioni vengono ripetute per un numero sufficientemente elevato di soggetti (almeno 10) e successivamente i dati ottenuti vengono elaborati statisticamente.