preparazióne

sf. [sec. XIV; dal latino praeparatío-ōnis].

1) Atto ed effetto del preparare o del prepararsi: la preparazione dei bagagli; completare la propria preparazione. In particolare, complesso di attività, di esercizi guidati mediante i quali ci si prepara a sostenere det. prove: la preparazione dei ragazzi agli esami; gli atleti sono stati sottoposti a una lunga preparazione. Anche insieme delle nozioni e delle cognizioni acquisite in un det. campo: ha una notevole preparazione nel campo scientifico.

2) Insieme dei mezzi necessari al raggiungimento di un det. fine; in particolare, l'insieme delle operazioni necessarie per mettere un organismo militare in grado di agire con la massima efficienza: il Paese entrò in guerra senza un'adeguata preparazione.

3) Preparato: preparazioni istologiche.

4) In armonia, procedimento che attenua l'asprezza di una dissonanza evitando che le note da cui è formata vengano eseguite simultaneamente. La dissonanza viene “preparata” facendo ascoltare in precedenza la nota, o le note, da cui essa è provocata.

5) Nel linguaggio militare il termine preparazione ha due differenti significati: indica la fase della battaglia offensiva che abbraccia il complesso delle attività dirette a creare le migliori condizioni per lo sviluppo dell'attacco (azioni di fuoco, apertura di passaggi nei campi minati, completamento e perfezionamento del dispositivo di attacco, accertamento dei danni inflitti al nemico, ecc.); indica inoltre l'azione di fuoco svolta dall'artiglieria e dall'aviazione intesa a ridurre la capacità operativa difensiva del nemico nel tempo immediatamente precedente l'attacco, allo scopo di agevolarne lo sviluppo. La preparazione del tiro è poi l'insieme delle operazioni che comandi e unità di artiglieria debbono compiere per mettersi in grado di intervenire su qualunque obiettivo che rientri nelle rispettive possibilità di tiro.